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Interviste

Intervista a Fabio Iafrate, Direttore Tecnico di Jointech S.r.l.

Parlaci di Jointech e del lavoro che svolgi
Jointech è una società che opera nel settore dell’automazione industriale e manifatturiera in ambito internazionale. Le nostre progettazioni garantiscono la gestione integrata ed efficiente dei processi sia di nuove realizzazioni che di trasformazione e revamping di impianti esistenti. Nel 2018 viene acquisita da parte del gruppo Rigel S.p.A..
In tutto questo svolgimento il mio ruolo è stato sempre quello del tecnico, per vocazione, per competenza e per attitudine e nel mio lavoro mi sono sempre prefisso di rappresentare un punto di riferimento tecnico per i miei collaboratori e per i clienti.

Vista la tua esperienza in Jointech, cosa può arrivare a fare la tecnologia?
Voglio raccontare quelli che possiamo chiamare progetti di “automazione estrema”, definendola così non tanto per la difficoltà dei progetti in sé, quanto per il loro oggetto.
Ricordo, per esempio, il revamping e l’automazione di un sistema di generazione di emergenza costituito da 4 gruppo elettrogeni da 4 MW cadauno azionati da 4 motori navali. In questo caso, in effetti, nulla di tanto inconsueto, se non le dimensioni. Oppure la realizzazione di impianto di illuminazione scenografica e automazione di mezzi audiovisivi all’interno di grotte naturali, un impianto di grande soddisfazione emozionale, che ha richiesto inventiva.
I progetti di automazione estrema sicuramente insegnano ad analizzare i progetti, a valutarne ed affrontarne le difficoltà, ad esplorare soluzioni tecniche ad ampio spettro, a conoscere nuovi fornitori e partner e nuovi settori di mercato.

Quale è il trend per i progetti di oggi?
L’automazione di oggi è molto diversa da quella di 30 anni fa. Necessita di competenze molto più ampie e diversificate. Anche l’approccio al cliente è cambiato. Il cliente adesso vuole essere sempre più guidato e affiancato nei progetti, e uno dei motivi è proprio quello che, data la complessità crescente, è cosciente di non avere più in casa tutte le competenze necessarie.
Questo da un lato ti lascia maggiore spazio di manovra, dall’altro spesso ti obbliga a confrontarti con richieste non chiare, informazioni non complete, più interlocutori dello stesso cliente con visioni e obbiettivi non univoci. A questo punto diventano determinanti la capacità di gestire questi scenari, le competenze e la credibilità dell’azienda.
Altro aspetto importante è quello della capacità di fornire un adeguato servizio post-vendita inteso come assistenza, manutenzione preventiva, manutenzione evolutiva.

Come pensi che evolveranno i progetti nel prossimo futuro?
Proprio in considerazione della crescente complessità, nel futuro i progetti saranno sempre più articolati, ritengo che come Jointech dovremmo andare verso una maggiore specializzazione su settori verticali.
Sarà inoltre necessario rafforzare sempre più il servizio post vendita.

Jointech, per ogni progetto, compone un team tecnico altamente specializzato con competenze diversificate. Quanto è importante avere una squadra eterogenea di profili professionali?
Il tecnico dell’automazione è responsabile del monitoraggio e della manutenzione dei sistemi controllati da computer e dei dispositivi robotici connessi utilizzati all’interno di processi produttivi.  E’ tuttavia una sfida identificare in un tecnico le competenze necessarie ad affrontare la complessità architetturale di un sistema di controllo.  Di conseguenza, gli impianti attuali richiedono team di specialisti con competenze complementari, in grado di confrontarsi e cooperare per una corretta gestione dei processi.
L’impresa caratterizzata da un impianto automatico industriale moderno ed efficiente è dunque spesso chiamata a reperire figure professionali altamente preparate e con differenti competenze e responsabilità, che le permettono di raggiungere la precisione e il controllo necessari alla gestione automatica del processo produttivo.

6 Marzo 2023