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I sistemi SCADA: Ieri e oggi

di Fabio Mancini

Sin dagli inizi dei primi sistemi automatici per la gestione dei processi produttivi c’è stata da subito la necessità di interfacciare l’uomo con il processo. Questa necessità era dovuta all’esigenza di far controllare il processo direttamente dall’uomo in quanto l’elettronica di allora non disponeva di supporti in grado gestire in autonomia tutto il processo automatico.

I primi sistemi di interfaccia erano ingombranti quadri sinottici, basati solo su l’elettronica dell’epoca e informavano lo stato del processo tramite l’accensione di luci e l’operatore poteva comandare tramite pulsanti e selettori posti sul quadro stesso.

L’evoluzione dell’elettronica e l’introduzione dei PLC (dall’inglese Programmable Logic Controller) sempre più potenti, ha permesso di realizzare impianti automatici sempre più complessi e in grado di lavorare autonomamente. Nonostante ciò, l’interfacciamento uomo/processo non è mai stato abbandonato in quanto è sempre stata lasciata all’uomo la responsabilità del processo. I PLC, da prima furono collegati ad dei pannelli elettronici che disponevano di display alfanumerici e pulsanti. Già questa prima evoluzione aveva permesso di realizzare impianti più compatti, in quanto i sinottici furono soppiantati dai pannelli elettronici, più gestibili, in quanto i pannelli potevano dare all’uomo maggiori informazioni e più mantenibili, in quanto la componentistica in campo andava diminuendo.

Mentre nel mercato dell’automazione iniziavamo ad affacciarsi sempre più produttori di PLC e pannelli (Allen-Bradley, Rockwell, Modicon, Siemens…) anche il mondo dell’informati e dei personal computer ebbe un evoluzione dei software e delle prestazioni delle componenti hardware. Questa evoluzione permise ai primi sviluppatori di software di realizzare delle piattaforme che consentissero il collegamento con il processo e la realizzazione di interfacce personalizzate. Nascevano i primi sistemi SCADA:

SCADA (acronimo dall’inglese “Supervisory Control And Data Acquisition”, cioè “controllo di supervisione e acquisizione dati”), nel lessico dei controlli automatici, indica un sistema informatico per il monitoraggio e la supervisione di sistemi fisici. Generalmente il termine SCADA può identificare un software, installato su personal computer o server, che permette la realizzazione, il funzionamento e la gestione di sistemi di supervisione. (fonte wikipedia)

Come si può intuire dalla precedente definizione, gli SCADA non sono altro che un altro mezzo di interfacciamento verso il campo. Allora perché si sono diffusi così tanto andando quasi a soppiantare altri sistemi di interfacciamento?

Da subito si diffusero per la loro facilità di realizzazione. I primi SCADA permettevano di collegarsi direttamente (con cavi seriali RS232) ai PLC e di acquisire tutti i segnali desiderati, di realizzare facilmente dei sinottici a video personalizzati e di modificare gli stessi facilmente. A questo poi si aggiunse la possibilità di comunicare contemporaneamente con più PLC contemporaneamente e anche di diverse marche; questo permetteva di realizzare anche dei supervisori che controllassero tutti l’impianto.

Oltre alle precedenti funzionalità, con il tempo furono introdotte altre funzionalità che divennero sempre più necessarie per gli impianti; tra queste vanno sicuramente citate la gestione delle sicurezze di accesso tramite utente/password, ricette di processo, batch di processo, grafici storici delle misure, il riconoscimento degli allarmi etc. Infine l’evoluzione a portato i moderni SCADA a collegarsi anche alle altre piattaforme informatiche degli impianti, quali Active directory di Dominio, database relazionali, software di terze parti, gestione di email o SMS etc…

Gli attuali sistemi SCADA ormai non svolgono più la sola funzionalità di supervisione degli impianti ma la tendenza del mercato sta portando questi sistemi anche ad essere utilizzati come “analizzatori del processo”. Specialmente nei settori farmaceutici, dove si deve garantire la corretta procedura di produzione dei farmaci, è sempre più richiesto agli SCADA la possibilità di emettere automaticamente dei report di produzione riportanti tutte le azioni eseguite dagli operatori, i grafici delle misure e gli allarmi avuti.

Ipotizzare i futuri sviluppi dei sistemi SCADA è molto difficile, ma si stanno affacciando prepotentemente nuove realtà quali:

  • web interface: sempre più SCADA hanno interfacce compatibili con il modo Web
  • Realtà aumentata: così da avere impianti più facili da visualizzare e mantenere
  • Gestione di KPI (dall’inglese Key Performance Indicators): misurare e dimostrare l’efficacia dei processi

Solo il tempo saprà dirci cosa il futuro ci aspetta.

1 Febbraio 2023